SEO e abitudine? Non vanno d’accordo. Ecco sette consigli e mezzo per primeggiare sui motori di ricerca.
LETTURA CONSIGLIATA
Featured Snippet: cosa sono, quali sono e come ottenere la posizione #0
Il mondo SEO è in continua evoluzione e per avere successo è necessario aggiornare continuamente il proprio bagaglio strategico al fine di ottenere i migliori risultati.
In virtù dei numerosi e continui cambiamenti potresti aver perso per strada qualcuna delle novità introdotte o delle conclusioni cui gli esperti SEO sono giunti. Ho pensato quindi di stilare una lista di 7 consigli e mezzo — più tardi capirai il perché del mezzo — che ti consentiranno di rimetterti in pari con tutte le novità SEO dell’anno. Cominciamo!
#1 / Ai motori di ricerca piacciono i contenuti lunghi
Se stai ancora dando retta a SEO by Yoast e al suo pallino verde per post lunghi almeno 300 parole potresti non raggiungere mai la prima pagina in SERP. L’era in cui quel consiglio era valido è passata da un pezzo ed è davvero difficile posizionarsi in maniera rilevante con articoli di quel tipo. Cerco di spiegarti il perché.
Così come tu sei in competizione continua con i tuoi competitor, anche i motori di ricerca competono tra loro. Potrebbe sembrarti che Google abbia il monopolio, ma Bing e Yahoo sono in agguato e anche BigG deve lavorare sodo per mantenere la sua posizione di dominio e se il motore di ricerca dovesse fallire nel soddisfare le richieste dei propri utenti, questi si sposterebbero alla concorrenza. È questo il motivo per cui le SERP dei motori di ricerca cercano di mettere nelle prime posizioni le pagine più rilevanti e di qualità. E qual è una delle metriche più importanti per selezionare un articolo di qualità? La lunghezza.
Gli utenti del web vanno di fretta. Sono persone impegnate. Non hanno voglia e tempo di aprire decine di pagine per trovare l’informazione che stanno cercando. Vogliono ottenere il maggior numero di informazioni possibili visitando il minor numero di pagine possibili. In altre parole vogliono un contenuto approfondito. comprensibile e fruibile in prima posizione sulla SERP.
Recentemente SerpIQ ha condotto una ricerca su questo argomento. Le conclusioni sono piuttosto nette. La lunghezza media degli articoli posizionati sulla prima pagina delle SERP Google sono composti da almeno 2.000 parole ciascuno. Cambiamo prospettiva? Nessun articolo composto da meno di 2.000 parole è stato trovato in prima pagina. Il test è stato condotto su 20.000 diverse keyword.
Quindi il primo consiglio è di creare articoli approfonditi. Qualità, magari andando a discapito della quantità.
#2 / Tempo di caricamento
Dicevamo che gli utenti del web vanno generalmente di fretta. Proprio per questo un altro fattore molto importante che può determinare l’approdo di un contenuto nella prima pagina di una SERP è il tempo di caricamento del sito. Prova a ripensare a quanto è stato frustrante pensare di aver finalmente trovato il risultato ottimale per la tua ricerca, aver cliccato sul link e… aver atteso il contenuto, magari invano, un tempo più lungo del previsto.
Considera che, parlando di una situazione ottimale, un contenuto non dovrebbe impiegare più di due secondi per essere visualizzato e fornito all’utente. Nel caso in cui il tuo server non fosse in grado di soddisfare questa condizione dovresti pensare di fare qualcosa per risolvere quello che a tutti gli effetti rappresenta un problema.
Ovviamente sto dando per scontato che tu sappia i tempi di caricamento del tuo sito web. In caso contrario potresti utilizzare uno tra i seguenti tool online per eseguire un test:
#3 / Usa la strategia Long-Tail Keyword
La competizione sulle parole chiave non è mai stata dura quanto lo è ora. Più le aziende comprendono il valore del content marketing più aumenta il numero di blog post che cercano di indicizzarsi in questa o quella SERP. Come competere con questa valanga di contenuti?
L’idea è quella di percorrere le strade meno trafficate. Più conveniente per tutti. Le long-tail keyword, ovvero chiavi di ricerca composte da più parole, ti offrono la possibilità di guadagnare un rank più alto sui motori di ricerca. Le tue probabilità aumentano dal momento che, specialmente in Italia, la long-tail strategy non è ancora così diffusa.
Non finisce qui. Secondo numerosi test i vantaggi della long-tail strategy si estendono anche alla conversione. Le chiavi di ricerca composte da più parole hanno infatti più probabilità di condurre a una conversione rispetto a quelle più semplici e brevi. Questo perché, mediamente, una ricerca condotta utilizzando una keyword lunga è più specifica e dunque più incline a esprimere una concreta rappresentazione di domanda consapevole.
#4 / Ottimizza il tag Title
Anche nella SEO moderna il tag Title è ancora importantissimo. E sarà così ancora a lungo. Non lasciarti influenzare da ciò che senti bofonchiare in giro.
Fondamentalmente il tag Title è il titolo del tuo post. Appare in SERP quando il search engine mostra il tuo contenuto tra i risultati di una ricerca e dunque influenza parecchio il ranking. Ecco qualche consiglio per migliorarne le performance:
- un buon titolo è interessante eppure corto e coinciso;
- non dovrebbe essere composto da più di 55 caratteri;
- dovrebbe contenere la keyword principale per la quale desideri che il post venga indicizzato.
#5 / Non trascurare la Meta Description
Presti già l’attenzione necessaria alla creazione di una Meta Description ottimizzata ogni volta che scrivi un nuovo post? Se la risposta è no stai commettendo un grosso errore.
Secondo una recente ricerca di Survey Monkey, circa il 43% delle persone scelgono di visitare un contenuto piuttosto di un altro solo dopo aver letto la meta description. È una bella mole di traffico, non c’è ragione di lasciarla ai competitor.
Ci sono almeno due grandi benefici in una buona Meta Decription:
- la Meta Description è utilizzata dai motori di ricerca per comprendere il contesto e il contenuto di una pagina web. Dopo aver capito l’argomento principale trattato nel tuo contenuto, il motore di ricerca lo mostrerà all’audience ottimale;
- come specificato in precedenza, la Meta Description gioca un ruolo fondamentale nella decisione dell’utente, il quale, proprio in base a quella breve descrizione del contenuto, deciderà se cliccare o meno sul tuo link o su quello di un competitor.
Ricorda inoltre che la Meta Descriptio non dovrebbe superare i 160 caratteri e, come visto per il titolo, dovrebbe essere il più possibile concreta, esaustiva e accessibile.
#6 / LSI Keyword
LSI sta per Latent Semantic Indexing. Fondamentalmente consiste nell’utilizzare sinonimi pertinenti di una keyword durante la scrittura. È importante perché aiuta i motori di ricerca a capire esattamente ciò di cui parla il tuo post. Per di più, introducendo più keyword riferite allo stesso argomento ma con diverse sfumature di significato, la LSI ti consentirà di far giungere i tuoi contenuti al giusto pubblico target.
Oltre a ciò, la LSI ti aiuta ad evitare problemi di over-optimization. È importante perché insistendo troppo a lungo su una singola keyword — e per inciso il malefico pallino verde di SEO by Yoast potrebbe spingerti a commettere questo errore — potresti incorrere in penalizzazioni da parte di Google e degli altri motori di ricerca.
Per trovare delle LSI keyword pertinenti, puoi consultare le Ricerche correlate che ti suggerisce Google stesso.
#7 / Sito web ottimizzato per i dispositivi mobile
Heylà McFly, siamo nel 2015! Il traffico web si sta sviluppando con sempre maggiore insistenza sui device mobile. Smartphone e tablet sono ormai imprescindibili, fanno parte della nostra vita quotidiana e già oggi circa il 50% delle ricerche su Google vengono svolte a partire da un dispositivo mobile. I motori di ricerca non possono nemmeno prendere in considerazione l’idea di mostrare un contenuto non mobile friendly in prima pagina.
Inoltre, a partire dallo scorso 21 aprile 2015, Google ha annunciato il proprio algoritmo mobile-friendly. Bing segue a ruota. In poche parole non hai alternative: se vuoi essere competitivo devi essere in possesso di un sito web ottimizzato per i dispositivi mobile.
#7 e 1/2 / Sii dinamico quanto la SEO
Ecco spiegato il motivo del 1/2: quest’ultimo consiglio non è esattamente una modifica SEO da fare ai tuoi contenuti. È più un consiglio che do a te in quanto essere umano.
Una volta messi in pratica con perseveranza, questi sette consigli ti permetteranno di migliorare sensibilmente le prestazioni dei tuoi contenuti sulle SERP dei principali motori di ricerca. Ma come sempre il lavoro non sarà finito. Il mondo SEO è in continua evoluzione e anche se sembra una frase fatta vuota di significato, purtroppo o per fortuna è un fatto che ciò che oggi è vero e funziona, domani potrebbe garantire prestazioni scadenti o non funzionare affatto.
Il mio ultimo consiglio dunque è di essere dinamico. È l’unica strategia vincente per avere risultati continuativi in questo ambito. Sedimentare le abitudini e fossilizzare le opinioni rischia di farti restare indietro in poco tempo. E recuperare sarà davvero difficile.
Photo by Mitchell Luo on Unsplash