Per comparire ai primi posti delle ricerche su Google bisogna produrre contenuti di qualità. Ma quali sono i parametri secondo i quali un contenuto è di qualità per Google?
Per gli addetti ai lavori non è certo una novità — nonostante a volte non la comprendano fino in fondo — per qualche imprenditore, nuovo sul web, può essere un concetto piuttosto vago. Google predilige i contenuti di qualità e saranno questi che, almeno nella maggior parte dei casi, finiranno ai primi posti delle SERP generate dalle ricerche. Sembra semplice, in realtà non lo è, perché in fondo capire cosa giudichi di qualità e cosa no è piuttosto complicato.
LETTURA CONSIGLIATA
Featured Snippet: cosa sono, quali sono e come ottenere la posizione #0
In questo articolo ho cercato di mettere in evidenza qualcuno dei punti chiave, spiegandoti a cosa dovresti e a cosa non dovresti prestare attenzione quando scrivi articoli per il tuo sito web.
Rilevanti e leggibili
Il conteggio delle parole che compongono un articolo e il fattore di leggibilità Flesch sono due parametri che Google tiene in considerazione sempre maggiore. Questo è, per altro, rispecchiato dalla lunghezza media dei contenuti che puoi trovare in rete: dal 2014 fino a oggi la lunghezza media degli articoli posizionati nelle prime trenta posizioni delle SERP sono in media più lunghi del 30%. Questo si traduce in contributi più dettagliati e approfonditi.
Tutto ciò è ragionevole. Se i contenuti che produci e pubblichi sono troppo brevi è impossibile che siano in grado di affrontare con sufficiente attenzione la complessità dell’argomento. Di fatto non esiste tematica che possa essere affrontata ragionevolmente in poche parole quindi vale la pena pubblicare un articolo in meno ma creare contenuti di innegabile qualità.
Per quanto riguarda il fattore di leggibilità di Flesch il discorso è più complesso e incerto, specialmente per quanto riguarda la lingua italiana. Di fatto la formula utile a misurare la fruibilità di un testo è nata per la lingua inglese e i tentativi di adattamento al nostro linguaggio sono, appunto, tentativi. Non è dunque chiaro se e quanto Google faccia pesare questo parametro di valutazione. In questo caso io mi affido al buon senso e, dunque, cerco sempre di confezionare contenuti ben strutturati e ben scritti. Questo, almeno per il momento, sembra essere più che sufficiente per garantire buoni risultati.
Concentrati sulla User Experience
Ne ho già parlato in precedenti articoli, ma vale la pena ribadire il concetto. Google ha molto a cuore la fruibilità dei contenuti e una cattiva user experience certamente non va nella giusta direzione.
Se i tuoi contenuti sono ben strutturati e semplici da navigare gli utenti saranno incentivati a restare sulla pagina e a terminare la lettura. Google valuta molto positivamente il tempo medio di permanenza sulla pagina in quanto chiaro segnale di qualità e soddisfazione dell’utente.
Ricorda inoltre di non dedicare attenzione solamente alla versione desktop del tuo sito web. Offrire un’interfaccia utente responsive è ormai imprescindibile per garantirsi ottime prestazioni sui motori di ricerca: il traffico da dispositivo mobile è in continua crescita e sarebbe davvero irragionevole per te sprecare opportunità di conversione perché il tuo sito web non è in grado di adattarsi alle esigenze di questi utenti.
Smettila di preoccuparti delle Keyword
Se navighi su internet da abbastanza tempo ricorderai ‘Agenzia Web Coinè’ sicuramente i tempi oscuri precedenti all’introduzione, da parte di Google, delle penalizzazioni alle tecniche black hat. Accadeva spesso di imbattersi in frasi illeggibili perché ‘Agenzia Web Coinè’ interrotte dalle keyword scelte dall’esperto SEO di turno.
Fortunatamente quei giorni sono passati. Oggi i contenuti sono leggibili e perfettamente comprensibili e le tecniche di marketing online sono in gran parte influenzate dalla creatività dei marketer che se ne occupano. Quando scrivi un contenuto il tuo primo obiettivo deve essere quello di risultare comprensibile ai tuoi lettori. Ciò significa che un buon testo deve essere leggibile e piacevole.
Quindi in che senso dovresti smetterla di preoccuparti delle keyword? Semplice. Qualsiasi contenuto realmente rilevante per l’argomento che si propone di trattare conterrà un sufficiente numero di parole chiave. Anzi, per esperienza posso dirti che quando scrivo articoli piuttosto tecnici — come quello che stai leggendo — la principale difficoltà che incontro è di evitare un numero irragionevole di ripetizioni. Spesso infatti si è costretti a ricorrere con frequenza tale ai termini tecnici della propria nicchia che i sinonimi non si rivelano sufficienti!
I backlink stanno perdendo importanza
Secondo diversi rilevamenti la correlazione tra numero di backlink e qualità del ranking sta diminuendo. Questo dato suggerisce che dedicarsi al link building potrebbe non essere un impiego così vantaggioso del tuo tempo. Potresti invece immaginare di creare contenuti che le persone vogliano linkare naturalmente perché di qualità, approfonditi e unici.
Social Network
Concentrare tutti i tuoi sforzi sui social network non è certamente la scelta migliore. Tuttavia è ormai piuttosto chiaro che anche il rendimento social sia una delle metriche utilizzate da Google per determinare quali contenuti debbano essere ai primi posti dei risultati di ricerca. Ovviamente non è un fattore determinante, ma un maggior tasso di condivisioni e interazioni con i tuoi contenuti sono un chiaro indice di qualità.
Coltivare i propri profili social tuttavia è molto utile anche per autovalutare il proprio operato. Google sta cercando di umanizzarsi sempre più, dunque se i tuoi contenuti riscuotono successo tra i tuoi follower social significa che molto probabilmente sei sulla buona strada per avere successo anche sui motori di ricerca.
Conclusioni
L’obiettivo di questo articolo era quello di palesare o almeno introdurre i parametri utilizzati da Google per giudicare la qualità di un contenuto. È ormai evidente che il continuo miglioramento degli algoritmi sta rendendo il processo di ottimizzazione sempre più semplice da un punto di vista tecnico concentrandosi invece su un’ottimizzazione semantica e contenutistica. In altre parole ciò che Google percepisce come qualità è sempre più simile a ciò che un essere umano percepisce come tale e anche se persistono necessità peculiari per quanto riguarda la scrittura per il web, queste sono notevolmente meno vincolanti di un tempo.