Come usare le Facebook Conversion API su Woocommerce

Ogni volta che pronunci iOS 14.5 nel mondo un media buyer prova un brivido lungo la schiena. Poi sta molto, ma molto male e a volte cambia mestiere.

Facebook Ads e iOS 14: ora è possibile creare adSet ottimizzati per eventi non prioritizzati

Scherzi a parte, gli effetti delle novità introdotte da Apple su Facebook Ads sono stati dirompenti.

Le prime stime ci parlano di oltre il 70% degli utenti che ha scelto l’opt-out. In parte a causa dell’ampio dibattito che tutto il mondo occidentale sta portando avanti in merito ai temi legati alla privacy, in parte perché Apple ha posto la domanda in modo palesemente capzioso.

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Ma questa è la realtà di oggi e, se proprio non vogliamo cambiare lavoro, dobbiamo farci i conti e, soprattutto, fare con quello che abbiamo. Che non siamo nemmeno messi poi così male.

E che cosa abbiamo oggi?

Gli eventi aggregati

Con gli eventi aggregati Facebook riesce a misurare gli eventi web che arrivano dagli utenti di iOS 14.5 e successivi. Hanno delle limitazioni. Sono infatti:

  • ristretti: possono essere utilizzati al massimo per 9 campagne e la finestra di attribuzione non è definita;
  • aggregati: non viene comunicata nessuna informazione demografica e non è consentita la misura del lift;
  • ritardati: i dati vengono inviati da Apple con circa 3 giorni di ritardo.

Su ogni account possiamo impostare un massimo di 8 eventi di questo tipo, ordinandoli in base alla priorità che hanno per noi. Nel caso in cui l’utente decida per l’opt-out, Apple invierà solamente l’evento a più alta priorità.

Se necessario, è possibile associare un valore di conversione all’evento con priorità più alta, ma in questo caso occuperai 4 slot su 8.

Inoltre, le campagne di conversione potranno essere ottimizzate solo per uno degli eventi che avrai impostato.

Ogni volta che apporti una modifica all’elenco, serviranno 72 ore per renderle effettive.

Capisco, non è proprio una festa.

Pare tuttavia che Facebook stia superando alcune di queste limitazioni. In primo luogo dovrebbe essere in corso un roll-out per consentire di ottimizzare campagne anche per obiettivi non priorizzati e per rimuovere o diminuire il tempo di applicazione delle modifiche. Inoltre, dovrebbe essere limitato, se non addirittura eliminato, il delay di tre giorni per la ricezione dei dati.

Le Conversion API

Finora ti ho parlato solamente di teoria o di azioni che dovresti già aver compiuto sul tuo account Facebook. Tuttavia, in concomitanza con il rilascio degli eventi aggregati, sono state lanciate anche le Conversion API.

Il concetto è piuttosto semplice: con il pixel, il tracking degli eventi è avvenuto solamente lato client e questo ha comportato diversi problemi, perché è piuttosto semplice interferire con il suo funzionamento.

Con l’introduzione delle Conversion API, che vanno ad affiancare il pixel, il tracking avviene anche lato server, rendendo il flusso molto più stabile.

Ovviamente, in questo modo quando sia il tracking lato client sia quello lato server vanno a buon fine, un singolo evento viene inviato a Facebook due volte. È quindi necessario generare un ID univoco da associare agli eventi così che, una volta arrivati a destinazione, possano essere deduplicati.

Nella dashboard della Gestione Eventi di Facebook, puoi monitorare la Qualità della corrispondenza degli eventi. Facebook la spiega così:

La metrica Qualità della corrispondenza degli eventi misura quanto sono efficaci le informazioni dei clienti inviate dal tuo server per associare le istanze degli eventi a un account Facebook. Una qualità della corrispondenza degli eventi elevata potrebbe migliorare l’attribuzione e le prestazioni delle inserzioni.

Il nostro caro Facebook

Parentesi GDPR (ettepareva?)

Le Conversion API non sono il poma salva tutti della raccolta dati. È ovvio che tutto quanto detto sinora deve necessariamente fare i conti anche con il GDPR.

Quindi nel caso in cui l’utente non esprima il proprio consenso al tracciamento a fini marketing, API o no, non potremo inviare nulla a Facebook.

Conversion API e Woocommerce

Woocommerce è una delle piattaforme ecommerce più diffuse al mondo e, come tale, è servita da un plugin ufficiale di Facebook. Facebook for Woocommerce, appunto.

Grazie all’installazione di questo plugin puoi configurare Pixel, Products Feed e Conversion API in pochi clic seguendo una procedura guidata davvero molto semplice. Sostanzialmente devi soltanto scegliere le risorse corrette che vuoi connettere al plugin.

Facebook for Woocommerce ha un solo problema: fa tutto, ma a mio avviso piuttosto male.

Utilizzandolo su più di un’installazione ho avuto a che fare con diversi problemi:

  • la configurazione è molto semplice, e va bene, però è praticamente privo di possibilità di configurazione, il che ne rende molto complesso l’utilizzo su ecommerce che hanno bisogno di un minimo di flessibilità. Questo limite non si avverte particolarmente sul pixel, quanto più sul Product Feed, dove spesso utilizzo i quattro parametri custom per inviare a Facebook informazioni utili per generare raccolte dinamiche nel catalogo;
  • spesso genera warning (di cui ci accorgiamo solo ispezionando il sito con Facebook Pixel Helper) e veri e propri errori nella dashboard Gestione eventi di Facebook. Il ché, per un plugin ufficiale, è francamente inaccettabile, tanto più che in tutti gli account dove ho cercato di utilizzarlo ricevevo un errore relativo all’invio di dati non ammessi (first_name e last_name) da parte del pixel… frustrazione doppia, perché a) disabilitarli dai microdata non risolve il problema, b) come detto non puoi intervenire sulla configurazione del pixel, c) l’hai fatto tu, caro Facebook, cosa vuoi da me!?!?!?

Insomma, c’è un valido motivo per cui la maggioranza delle recensioni sul repository di WordPress è a una sola stella.

La soluzione: l’accoppiata PixelYourSite Pro + Product Catalog Feed

Premessa: (purtroppo) non mi pagano per parlarne. E non mi pagano nemmeno per parlarne bene.

Il fatto è che li ho usati per anni, per poi abbandonarli quando Facebook for Woocommerce si comportava decentemente, e utilizzarli nuovamente quando mi sono reso conto che la soluzione ufficiale creava troppi problemi.

Product Catalog Feed è un plugin molto utile per generare il Product Feed, sia per i cataloghi Facebook sia per Google Merchant. Magari ne parliamo prossimamente.

PixelYourSite Pro ti consente di gestire il rilascio dei tracking Facebook, ma anche di Google Analytics, dei tag di Google Ads e, con l’aggiunta di due estensioni gratuite, di aggiungere il tag di Pinterest e l’UET Tag di Bing.

Per quello che qui ci interessa, la configurazione per Facebook è ancora una volta molto semplice. Ti basta infatti visitare la dashboard del plugin e, nelle impostazioni di Facebook, aggiungere il tuo Pixel ID e abilitare le Conversion API.

pixel your site pro conversion api woocommerce

Come puoi vedere dallo screenshot, hai bisogno anche del Token Conversion API. Generarlo è semplicissimo: vai in Gestione Eventi, seleziona il pixel per cui stai eseguendo la configurazione quindi clicca sulla tab Impostazioni. Scrolla fino in fondo e, nella sezione API Conversions, clicca su Genera un token di accesso. Copia il codice e incollalo nella textarea del plugin.

Se vuoi, puoi testare gli eventi lato server. È molto semplice: su Gestione Eventi clicca sulla tab Testa gli eventi.

Ora, nella sezione Testa gli eventi del server puoi trovare un codice, solitamente TEST seguito da alcuni numeri. Copialo e incollalo nel campo di testo test_event_code di PixelYourSite Pro, quindi inserisci l’indirizzo di una pagina del sito nel campo apposito all’interno della tab Testa gli eventi.

Se hai completato correttamente tutti i passaggi precedenti, la pagina inizierà a mostrarti gli eventi che Facebook riceve dal sito web e potrai monitorare anche lo stato della deduplicazione.

Verificare il dominio

Ricorda che per utilizzare le conversion API è necessario verificare il dominio del tuo sito web. Puoi farlo da Business Manager ed è molto semplice. Iniziando la procedura di verifica di un dominio infatti ti viene fornita una stringa da aggiungere al payload del server.

È sufficiente copiarla e incollarla nel campo Verify your domain (vedi screenshot), quindi eseguire il check tramite Facebook.

Last but not least: GDPR Compliant!

Di questi tempi è un’ottima notizia. PixelYourSite Pro prevede l’integrazione con i più diffusi plugin per la gestione del consenso. Li rileva automaticamente e si adatta di conseguenza. Un buon risparmio di tempo.

Assicurati comunque che tutto funzioni correttamente prima di mandare in produzione il setup. Fidarsi è bene ma…

Il tasto dolente: non sono gratis

Purtroppo sì, entrambi i plugin vanno pagati. Sono disponibili anche delle versioni gratuite, ma hanno funzionalità limitate. Troppo.

PixelYourSite Pro è disponibile a partire da 150$ all’anno. Tutti i rinnovi vengono scontati del 40%.

Product Catalog Feed costa invece 80$ all’anno, sempre con uno sconto del 40% sui rinnovi.

Nel complesso non sono una spesa folle, specialmente in considerazione del fatto che funzionano molto bene. Tuttavia mi rendo conto che potrebbero non essere adatti a tutte le esigenze.

Fai la tua scelta!

Eh ma io sono un developer serio e i plugin non li installo!

In linea di massima, quando possibile, anche a me piace scrivere qualche riga di codice piuttosto che installare un plugin. Il punto però è che qui la faccenda è piuttosto complicata (non tanto a livello tecnico, quanto più “burocratico”) e, soprattutto, in continuo divenire.

Personalmente ho preferito affidarmi a un plugin esterno che, oltre a essere molto ben sviluppato e continuamente aggiornato, è anche molto leggero.

Se però sei un duro e puro del fai da te, puoi iniziare da qui.

Conosci altri plugin che permettano l’integrazione con le Conversion API in modo facile e tutto sommato indolore? Segnalamelo nei commenti!

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